28 gennaio 2014

LA STRAGE DI LUPI IN MAREMMA

Sono ancora tanti i temi di cui vorrei trattare e che vorrei divulgare, e in questi giorni grazie anche ai TG televisivi è saltata in primo piano la strage dei lupi in Maremma, che però non è solo un problema degli ultimi giorni bensì un vero problema che va avanti da mesi.


BREVE STORIA DEL LUPO IN ITALIA

La specie di lupo presente in Italia è il Canis Lupus Italicus, più semplicemente lupo appenninico, di taglia più piccola rispetto al lupo grigio, il classico Canis Lupus. Come esprime il nome stesso il suo habitat si trova prevalentemente lungo i rilievi appeninici e in parte sulle Alpi Occidentali.

Fino alla fine dell'800 il lupo ha vissuto in pace in queste regioni, ma dagli inizi del '900 ha iniziato ad essere cacciato e perseguitato dall'uomo: la situazione precipitò dopo la seconda guerra mondiale in modo talmente forte e spietato da determinarne la scomparsa in alcune zone e la drastica diminuzione su tutto l'Appennino. Negli anni '70 si toccarono i minimi storici della popolazione di lupi e venne fatta la prima vera rilevazione con metodologia per iniziare a tutelare la specie.

Negli anni successivi tra salite e ricadute (le persecuzioni contro i lupi non sono mai veramente cessate), la politica di conservazione e tutela si rivela efficace e il numero di lupi è cresciuto evitando il rischio di estinzione sebbene si trovi ancora in uno stato di vulnerabilità.


LE MINACCE PER LA SPECIE

Il maggiore pericolo per i nostri lupi sono sicuramente relativi al bracconaggio e all'avvelenamento, che in Italia avvengono soprattutto a causa della predazione di animali di allevamento quali ovini, bovini e pollai, sebbene questi rappresentino solo una minima parte dell'alimentazione del lupo: una recente ricerca condotta dalla Durham University insieme all'Università di Sassari proprio sui lupi dell'appenino toscano rivela che il pasto principale del carnivoro è rappresentato dagli ungulati della regione, quali cervidi e cinghiali, e non disdegnano nemmeno roditori o uccelli.

Un altro problema importante riguarda l'ibridazione della specie: il corredo genetico del lupo appenninico rischia di perdersi a causa dell'accoppiamento della specie con cani inselvatichiti che si sono presentati in modo maggiore negli ultimi anni. Inoltre se è vero che l'uccisione di un lupo rappresenta un atto illegale in quanto animale protetto da leggi nazionali ed europee, è altrettanto vero che gli ibridi cane-lupo non sono protetti e, anzi, andrebbero eliminati per preservare la genetica del vero lupo.

Fortunatamente esistono già progetti con l'obiettivo di contrastare la perdita del patrimonio genetico del lupo, tra i quali Ibriwolf, che si prepone l'obiettivo di eliminare la minaccia di ibridazione senza l'uccisione degli animali. A questo link sono consultabili gli obiettivi e i metodi di attuazione in collaborazione anche con l'UE.





Altro progetto redatto in ambito UE è Life-Wolfnet: si tratta soprattutto di sensibilizzazione didattico-educativa rivolta agli istituti scolastici "per contribuire ad aumentare la conoscenza della specie, rendere consapevoli della necessità di proteggere il lupo e di imparare una convivenza sostenibile con questo predatore"Da qui è possibile scaricare e leggere il depliant  del progetto.

LE POSSIBILI SOLUZIONI 

Tornando al problema sollevatosi ultimamente in Maremma, per contrastare l'uccisione dei lupi, le cui carcasse ormai vengono addirittura ostentate e messe in mostra (ricordo che si tratta di azioni assolutamente ILLEGALI oltre che deplorevoli), la proposta del presidente regionale di Coldiretti Toscana, riterrebbe opportuno confinare i lupi in aree protette; sebbene ciò rappresenti una volontà di risoluzione al problema non è una proposta attuabile, e in realtà assurda. Risponde testualmente il presidente di Legambiente Toscana e membro della segreteria nazionale di Legambiente:

"...I lupi, infatti, hanno bisogno di grandi areali e tendono a disperdersi sul territorio percorrendo lunghissime distanze; è quindi impossibile e velleitario pensare di rinchiuderli all’interno delle riserve naturali o nei parchi, in quanto semplicemente essi non sono zoo. E in quanto parchi conservano statutariamente la biodiversità in modo armonico, senza barriere e recinti di sorta”

WWF Italia propone un programma basato su 5 punti per la salvaguardia sia degli allevatori sia della popolazione di lupi, le cui parole chiave sono prevenzione e corretta gestione dell'allevamento.
Ecco il programma che ho reperito dal sito italiano WWF.

1)     Allevamenti: adozione capillare di strumenti anti-predazione

Incentivare le attività per la prevenzione del danno, con la promozione e l’adozione da parte degli allevamenti di quegli strumenti anti predazione sperimentati e più efficienti per quegli ambiti territoriali;

2)     Politica unitaria per gli indennizzi
Promuovere una politica degli indennizzi unitaria, che faciliti le procedure amministrative e dia certezza del diritto con la velocizzazione delle risposte ed indennizzi sicuri e tempestivi
3)      Monitoraggio e registrazione dei danni

Sviluppo coordinato del monitoraggio e registrazione puntuale dei danni al patrimonio zootecnico così da consentire in tempo reale di promuovere interventi concreti e che consentano di dare risposte agli allevatori per mitigare il danno
4)      Gestione del randagismo
Dare piena applicazione alle norme sul randagismo e la gestione dei propri animali domestici, favorendo il monitoraggio del rispetto delle norme di registrazione e dichiarazione dei propri animali e riducano drasticamente il fenomeno dei cani vaganti e randagi;
5)      Allontanare gli intrusi
 Dove accertato intervenire per cercare di rimuovere gli ibridi selvatici lupo cane che possono costituire una minaccia per il patrimonio zootecnico e prima di tutto minacciano la stessa conservazione del lupo.


Sicuramente non si tratta di un'integrazione semplice, dovuta anche all'immagine di animale malvagio e opportunista che alcuni allevatori ne danno, ma il lupo rappresenta un grande patrimonio faunistico per l'Italia e merita di essere preservato come qualsiasi specie animale.
Inoltre ribadisco che per difenderlo occorre avere conoscenze adeguate, fatto che non è assolutamente scontato, speriamo che progetti tra i quali quelli cui vi ho parlato prima possano sortire un buon effetto per il futuro.



2 commenti:

  1. E' terribile vedere e venire a conoscenza di certi atti contro i lupi. Purtroppo l'essere umano (ignorante) crede che solo cacciando si possa risolvere il problema e mi vengono anche in mente le volpi che si stanno urbanizzando e le nutrie ritenute responsabili delle inondazioni. E' ora che l'uomo si prenda le sue responsabilità e non dia la colpa agli animali!!!

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  2. hai ragione... purtroppo l'uomo, che dovrebbe essere il mammifero più evoluto, dimostra solo di essere indegno di tale nome... prepotenza e crudeltà non saranno mai la soluzione a nulla, peccato che certi individui non siano in grado di comprenderlo!!

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