4 febbraio 2014

DETOX FASHION

Stasera vorrei parlarvi di un’altra campagna messa in atto da Greenpeace negli ultimi due anni per la salvaguardia di uomo e ambiente, perchè come ho già detto parlando di Save the Arctic, trovo che i media non divulghino abbastanza (o spesso per niente) l’importanza di questa associazione e delle campagne promosse. Infatti, a meno che tu non sia realmente interessato all’argomento e segua questi gruppi sui social e sul web, non verrai mai a conoscenza della possibilità di dare un contributo e fare la differenza semplicemente con un click.


TIME TO DETOX

“Dicono che puoi conoscere la tendenza della prossima stagione guardando il colore dei fiumi cinesi e messicani.”

Così esordisce la sezione del sito italiano di Greenpeace dedicata alla campagna Detox. Credo che tutti sappiano che le industrie tessili durante la lavorazione utilizzano diverse sostanze chimiche come ad esempio possono essere i coloranti, che oltre ad essere presenti negli indumenti indossati, si riversano nei fiumi vicini tramite gli scarichi delle fabbriche, andando a contaminare l’acqua, la stessa che viene utilizzata per l’irrigazione dei campi da raccolto o habitat di numerose specie di pesci e molluschi. Non è difficile immaginare quindi quanto facilmente quest’acqua contaminata venga a contatto con l’uomo, attraverso un processo a catena in cui gli accumuli nocivi aumentano sempre più. 
Il problema sta nel fatto che oltre ad inquinare l’ambiente con sostanze tossiche, risulta in pericolo anche la vita umana poiché alcune sostanze rilevate, come alchilfenoli e composti perfluorurati alterano il sistema ormonale dell’organismo umano, mentre altre ancora influiscono negativamente sul sistema riproduttivo! Inoltre molte di queste industrie producono capi d’abbigliamento per i bambini, e sapere che i propri figli si ritrovino addosso certe sostanze non è certo confortante!
Qui potete leggere il rapporto a proposito dei "Little Monsters", i Piccoli Mostri che risiedono appunto nei vestiti, un modo simpatico per introdurre l'argomento ai più piccini.

Manifestanti davanti ad un punto vendita Zara
E’ necessario agire a livello globale, e far sapere che è sufficiente una firma virtuale per contribuire al cambiamento: gli ultimi brand ad aver aderito alla campagna e revisionato i loro impianti sono stati H&M e ZARA, avendo ricevuto tale richiesta da oltre 300.000 persone, e solo la settimana scorsa, si è unito al gruppo anche il colosso Burberry. Una piccola vittoria, visto che rimangono ancora tanti altri marchi contaminati, tra cui Abercrombie & Fitch, Adidas, Bauer Hockey, Calvin Klein, Converse, Cortefiel, H&M, Lacoste, Li Ning, Meters/bonwe, Nike, Phillips-Van Heusen Corporation (PVH Corp), Puma e Youngor, e la raccolta di firme e consensi per la campagna Detox continua, potete contribuire a questo link diffondendo le ragioni della campagna e chiedendo alle aziende segnalate di disintossicarsi come già hanno fatto molti altri brand.

Unisciti agli amanti del fashion, attivisti, modelli e designer per denunciare la dipendenza della moda dalle sostanze tossiche e chiedi di indossare dei vestiti che non distruggano il Pianeta.
Insieme possiamo farcela.

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